L’Architettura
è il gioco sapiente dei volumi sotto la luce” diceva Le Corbusier, é questo pensiero ritorna perentoriamente quando ci approcciamo ad un progetto d’architettura.
Aver studiato a fondo i maestri del 900, aver visto e toccato le loro opere, ha reso in me una coscienza critica per comprendere meglio l’architettura e quindi poter interpretare un progetto come unico nel suo genere, non esistono, per me, progetti simili, che si possano copiare, perché ogni progetto, ogni idea, ogni pensiero si deve formulare partendo da una fase cognitiva con il cliente. Il cliente si deve conoscere abbastanza per poter capire le sue esigenze,i suoi bisogni e le sue aspettative, soltanto così un progetto d’architettura sarà a misura del cliente.
La passione per i maestri del 900 ed in particolare del razionalismo italiano del periodo futurista, Giuseppe Terragni, Aldo Rossi, Carlo Scarpa, hanno suscitato in me una tecnica è filosofia architettonica molto chiara e riconoscibile. Ma la filosofia razionalista non ha invaso lo spazio per apprezzare i maestri contemporanei come Zaha Hadid, Renzo Piano, Norman Foster, apprezzando idee innovative e stravaganti, talvolta, ma con una caratteristica che li accomuna tutti: il controllo del progetto e la valutazione energica e prestazione del manufatto architettonico
La filosofia architettonica
dello studio prevede quindi l’uso di volumi puri, rigorosi, utilizzando dicomie e tricromie, guardando con rispetto il luogo dove si realizzerà l’opera, utilizzando i materiali della tradizione, valorizzandoli con una luce scenica studiata caso per caso. Nel caso dei locali pubblici si cerca di realizzare ambienti riconoscibili, misurati a seconda della destinazione che gli spazi dovranno assolvere. Luci importanti ed elementi di design riempiono i “vuoti architettonici” in un alternanza di pieni e vuoti che rendono lo spazio studiato, così, in ogni minimo dettaglio.
Ulteriore strumento che lo studio fornisce ai propri clienti e quello della soluzione CHIAVI IN MANO, la soluzione che lascia la responsabilità all’architetto di definire tutti gli attori ed i materiali secondo un budget preventimamente concordato con il Committente. Così facendo il Cliente non ha l’onere ed il dovere di dover ricercare i fornitori e le maestranze per poter realizzare l’opera e lasciando, così, all’architetto, la libertà di poter esprimere le sue capacità e le sue idee per avere il totale controllo delle operazioni in cantiere e di poter ricercare materiali coerenti con la propria idea progettuale. Spesse volte la clientela crede che avere il controllo dei lavori possa essere una soluzione per ammortizzare i costi, invece così facendo, oltre ad aumentare notevolmente con il budget fissato, si abbassa drasticamente il prodotto finale.